Come sempre con i Saloni Milano cambia pelle, diventa più viva, più eruopea, più giovane. Non succede lo stesso per altri eventi internazionali, come nelle giornate della moda. Il segreto è la pervasività che contamina gli spazi cittadini.
Non sono riuscito a vedere molto, in questi gironi: l'area delle Cinque vie e la Fabbrica del Vapore.
In quest'ultima, il fuori con le architetture da esterni, carine, e il dentro con un caos dosorganizzato e disomogeneo. Due sole cose rilevanti, l'iniziativa di Design Capillare con interventi di mezz'ora, veri e propri pitch dell'ispirazione, tra il divertente e il surreale quelli migliori. Poi questi mobli in cartone pressato, stupendi, credo di Giorgio Caporaso "Dreams on the move".
Penso all'impatto che subirà la città con Expo: ci vorrà molta capacità di adattamento dei milanesi, ma ne varrà la pena