Gianluca Mercuri sul Corriere commenta l'investimento nel Porto di Trieste da parete della tedesca HHLA (Hamburger Hafen und Logistik AG). I tedeschi hanno deciso di investire nella Piattaforma Logistica di Trieste sottoscrivendo un aumento di capitale che garantirà loro una quota di maggioranza nella società che gestisce il porto più importante d'Italia. In questo modo salta l'inserimento del Porto come terminale della Via della Seta e si crea un importante attore nel settore. Secondo Triesteprima, «si delinea così la creazione di un gruppo leader in Europa, in grado di sviluppare a Trieste un terminal a servizio del sistema mare-ferro dei paesi dell'Europa centro orientale, con l'obiettivo strategico di integrare le reti logistiche e portuali del Nord e Sud Europa».
Zeno D’Agostino, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, chiarisce il valore strategico dell'accordo: «Questo è il traguardo atteso da decenni in cui Nord e Sud Europa fanno sintesi dal punto di vista portuale e strategico, in un’alleanza che unisce Italia e Germania. Evidentemente Trieste, primo porto d’Italia per volumi totali e traffico ferroviario, ha nel destino le sue radici storiche, e con questo investimento sulla piattaforma logistica ritrova appieno il bacino naturale di sbocco centro-nordeuropeo che già in passato ha fatto grande il porto franco».
Dario DiVico aveva commentato così la prospettiva: «Per fare la concorrenza allo scalo di Capodistria, vicinissimo e avvantaggiato dal basso costo del lavoro e dagli incentivi fiscali del governo sloveno, Trieste ha puntato su quello che chiamano “il made in Italy della portualità”. Contratti e ingaggi regolari per la manodopera con l'obiettivo di produrre un servizio di qualità e non sfibrarsi nel girone infernale della competizione low cost. Una ricetta, viene da dire, che forse andrebbe applicata per rilanciare l’intera logistica italiana oggi confinata ad occupare solo la fascia bassa del business».
Trieste in questo modo diviene un'alternativa all'ingresso del traffico internazionale da Rotterdam e i porti del Nord.
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