Tra i molti effetti negativi Covid 19 ci lascia un mondo più tecnologicamente consapevole e avvertito. Tra le applicazioni che hanno subito un'accelerazione c'è l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale. Già prima l'AI aveva suscitato interesse, dal 2010 al 2018 gli investimenti in startup collegate con la tematica sono aumentate da 1,2 a 36,7 Mdi €.
A guidare la corsa ci sono Usa e Cina: i primi hanno stanziato 4,5 Mdi € nel solo 2020, i cinesi non raccontano nulla, ma Shangai e Tianjin investiranno 13,5 Mdi € entro il 2030. L'Europa segue a distanza, Horizon ha investito 1,09 Mdi nel quadriennio 2014-2017. Di conseguenza gli Usa hanno attratto la maggioranza degli investimenti privati, nel 2018 il 46%, contro il 36% della Cina e l'8 dell'Europa.
Ma la forza europea è molto più consistente: negli ultimi 20 gli articoli scientifici europei sono stati molto maggiori di quelli dei competitor, e gli sviluppatori professionali sono più numerosi di quelli americani.
Dunque, l'arretratezza è più un problema brevettuale e di organizzazione del trasferimento tecnologico che di competenze.
La frammentazione tra stati è il limite maggiore: i 9 paesi più attivi, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia, procedono in ordine sparso. Tra i 25 cluster a livello internazionale, 18 sono americani, 4 asiatici e solo 3 europei. Sono tedeschi, francesi e inglesi; ma l'UK, 4° mercato mondiali per investimenti, è in procinto di lasciare l'Europa.
La UE ha lanciato nel 2018 un Piano coordinato per l'IA, con priorità per settori di interesse pubblico, quali l'assistenza sanitaria, i trasporti e la mobilità, la sicurezza e l'energia, e importanti settori dell'economia, attività produttive e servizi finanziari.
Luciano Floridi, che ha contribuito alla redazione del più recente documento della UE sul tema, è un po' critico sull'approccio un po' generico: sono nel gruppo della Commissione Europea sul progetto per l’Intelligenza Artificiale e sto combattendo una battaglia, che sto perdendo, per evitare che si inseriscano scenari apocalittici in questo documento, disponibile online nella prima versione. Il documento finale è migliorato, ma continua a fare confusione tra possibile e plausibile.
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