Luca Angelini, sulla newsletter del Corriere, riporta uni intervento a favore dell'enciclopedia online su Fast Company. Nell'articolo si sottolinea come i volontari abbiano "coperto" gli eventi di Capitol Hill, producendo un servizio giornalistico di alta qualità, pur in assenza di strutture di editing e coordinamento gerarchico tipico di un media mainstream. Angelini segnala come "24 ore dopo l'assalto al Campidoglio la relativa voce di Wiki era lunga 5 mila parole con 305 note a piè di pagina, frutto del lavoro di 408 volontari (nel momento in cui Pasternack scrive ha già superato le 15 mila parole, circa 90 pagine stampate; senza contare che la stessa voce c'è in una quarantina di lingue oltre l'inglese, esperanto incluso)". Sul titolo è stato proposto disordini, attacco, assedio, auto-golpe, insurrezione, per finire con scegliere 2021 Storming of the United States Capitol; qualcuno ha storto il naso per l'assonanza con The Storming of Bastille, la presa della Bastiglia, che riecheggia ben altri sentimenti. Ma il dato rilevante è che la collaborazione di centinaia di persone ha. prodotto un lavoro in precisione, concisione, congruità, riconoscibilità non si limita al titolo.
Che il lavoro sia stato fatto attingendo alle fonti mainstream (Tg e comunicati ufficiali), e ricorrendo alle testimonianze dirette: "nelle ore più concitate (si è arrivati) anche a10 interventi al secondo per fare spazio a nuove citazioni, arricchimenti e anche fotografie di "wikipedisti" che sono andati direttamente sul posto, il 12 gennaio quella voce, come qualcuno ha fatto notare su Twitter, quella voce era già tre volte più lunga e con tre volte più riferimenti di quella sulla vittoria della rivoluzione americana.
Wikipedia dimostra quotidianamente che il web 2.0 non è necessariamente caos, confusione, odio, autoreferenzialità. La faccia pulita del web, la sua aspirazione originaria, racconta che la collaborazione produce qualità
La forza delle immagini
Il Post, interpretando benissimo la tendenza che dà in crescita la presenza delle immagini su Internet, ha aumentato lo spazio dedicato alla raccolta di foto. Oggi pubblica un reportage di Martin Kollar sulle trasformazioni dell'Europa dell'Est nel dopo-muro. Continua a guardarlo qui.
La preminenza delle foto in Internet è interpretata anche dal nuovo sito del Corriere, dove lo scritto è (quasi) scomparso dalla home page, e non a tutti piace. L'attenzione, spiega De Biase con pazienza da tempo, è la merce più rara in rete; per questo motivo il tempo di permanenza sui contenuti tende a ridursi. I blog si leggono meno (e si scrivono meno - mi mancano molto i miei amici lontani), facebook (che non amo) e twitter, soprattutto, la fanno da padroni.
Il risultato è che il salotto si è trasformato nel corridoio, scambi rapidi, segnalazioni, battute. E (ahimé) denunce apodittiche senza nessuna giustificazione e approfondimento.
Scritto il 05/04/2014 alle 11:25 nella Commenti, Web 2.0 | Permalink | Commenti (0) | TrackBack (0)
Tag: barbari, Immagini, riflessione, web 2.0
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